Non ricordi più nomi o numeri che prima sapevi a memoria?
Non ti vengono in mente le parole più semplici e, a volte, confondi due o più termini, mentre parli con qualcuno?
Senti il bisogno di scrivere liste per ricordarti cosa devi fare?
A molte donne in menopausa succede più o meno la stessa cosa; i vuoti di memoria preoccupano circa il 60% delle donne che stanno vivendo questa fase della vita.
Vediamo insieme, quindi, perché perdite di concentrazione e memoria in menopausa sono da considerarsi “normali”, come ti avrà già detto il tuo Medico.
Menopausa e perdita di memoria: un temporaneo tuffo nel vuoto
I vuoti di memoria in menopausa sono come un nebbia che si annida nella mente: in questo periodo della loro vita, 2 donne su 3 si lamentano del fatto che non ricordano più le cose più elementari, perfino il numero di telefono.
Tale fenomeno è stato, ed è tuttora, ampiamente studiato.
In particolare, è stato evidenziato che, quando si analizzano concentrazione e memoria a breve e lungo termine, le donne performano meglio degli uomini a qualsiasi età eccetto che tra i 45 ai 55 anni, fascia d’età che coincide con pre-menopausa e menopausa.
La situazione, però, ritornerebbe alla normalità nel post–menopausa.
L’elemento distintivo principale in questa fase della vita della donna è rappresentato proprio dagli scombussolamenti ormonali che precedono la menopausa, in particolar modo il calo di estrogeni.
La fase di cambiamento che stai vivendo non è facile ed essere consapevole che menopausa e difficoltà nella concentrazione sono strettamente collegate ti aiuterà a rimanere più tranquilla.
Vediamo quindi cosa sta succedendo alla tua mente.
Perché il calo degli estrogeni altera le funzioni cognitive in menopausa?
Numerosi studi attribuiscono i temporanei disturbi della memoria in menopausa proprio al calo di estrogeni.
È noto infatti che gli estrogeni svolgono un’azione neuro–protettiva, ovvero sostengono nutrimento e struttura delle cellule nervose, mantenendo regolari le comunicazioni tra cellule del sistema nervoso.
L’apprendimento, la memoria a breve termine, la capacità di inventare parole e mettere insieme pensieri convincenti, le doti multitasking e altre competenze mnemoniche nelle donne sono infatti regolate dai livelli di ormoni steroidei, in particolare quelli sessuali, incluso il 17β-estradiolo.
Il sistema nervoso, infatti, presenta un’ampia distribuzione di recettori per gli estrogeni, sparsi in varie aree del cervello, che regolano direttamente o indirettamente la memoria, e la cui attività dipende dai livelli di 17β-estradiolo.
Performance cognitive migliori corrispondo a livelli plasmatici più alti di 17β-estradiolo.
Quindi, se non ricordi più il tuo numero di telefono, devi sapere che è tutta colpa delle fluttuazioni ormonali.
Stai serena, però, nel post–menopausa, quando tutto si stabilizzerà, le tue capacità mnemoniche e di concentrazione ritorneranno normali, ovvero in linea con l’età.
Ma è solo colpa degli ormoni se non ricordi più le cose come prima?
Un insieme di cause potrebbero diminuire la memoria in menopausa
I recettori degli estrogeni a livello cerebrale sono presenti anche nelle aree che regolano la temperatura corporea e l’umore, ragion per cui la menopausa è caratterizzata da sintomi tipici come vampate di calore e sudorazioni notturne spesso associate a disturbi del sonno, alterazioni dell’umore e maggior tendenza a cadere in depressione.
I livelli di estrogeni, infatti, influenzano quelli di serotonina, noradrenalina, glutammato e acetilcolina, neurotrasmettitori noti non solo per regolare temperatura corporea e umore, ma anche per favorire in seconda battuta le alterazioni della memoria.
In base a tali osservazioni, alcuni studiosi considerano le momentanee alterazioni delle funzioni cognitive in menopausa più come una conseguenza secondaria degli altri disturbi, piuttosto che una diretta conseguenza del calo di estrogeni nelle aree che modulano la memoria.
Sono quindi necessari ulteriori studi per chiarire la natura primaria o secondaria di tali alterazioni, investigando eventuali associazioni tra demenza in età avanzata, Alzheimer e menopausa, e analizzando le potenziali attività neuroprotettive delle cure ormonali a livello cerebrale nell’anziano, sia per la donna che per l’uomo.
Alzheimer, demenza e menopausa: cosa dicono gli studi?
Numerose evidenze hanno dimostrato che la terapia ormonale sostitutiva (TOS) protegge le funzioni cerebrali, in particolar modo quando la donna inizia ad assumere ormoni in pre-menopausa.
Da qui, un filone della ricerca scientifica si è concentrato proprio sullo studio degli ormoni e del loro potenziale come neuroprotettivi in entrambi i sessi.
Ci sono, però, altre evidenze che sostengono che nel lungo termine l’influenza degli ormoni sessuali sul decadimento cognitivo senile è minimo o nullo.
In particolare, alcuni studi hanno sottolineato che le alterazioni cerebrali in menopausa sembrerebbero influire sullo sviluppo dell’Alzheimer in donne già predisposte alla malattia.
Altre evidenze in parallelo, invece, hanno messo in luce che nel post-menopausa le alterazioni cerebrali riflettono il normale decorso dovuto all’età, evidenziando che la menopausa non accelera l’invecchiamento cerebrale e non influisce sulle funzioni cognitive nelle donne anziane, oltre i 70 anni.
Recenti studi, infatti, stanno analizzando anche il ruolo degli ormoni surrenalici, in particolare del DHEAS (deidroepiandrosterone-solfato).
Eventuali associazioni tra Alzheimer, demenza e menopausa sono quindi ancora una questione aperta per il mondo scientifico, da approfondire con ulteriori studi sul ruolo degli ormoni non solo sessuali.
Ad oggi, pero, è certo che le difficoltà di concentrazione e i vuoti di memoria nella donna in pre-menopausa e menopausa si risolvono nel post-menopausa. Quindi, non devi preoccuparti né per il tuo presente né per il tuo futuro.
Nello specifico, se ti giungessero notizie su correlazioni tra Alzheimer e menopausa non allarmarti, ma parlane con il tuo Medico perché nessuno studio conferma tale relazione.
Durante questa fase di cambiamento la memoria può fare brutti scherzi, ma non devi preoccuparti perché nel post-menopausa passa tutto. Come te, il 60% delle donne si lamenta di un calo delle proprie capacità mentali: è tutto da considerarsi normale!
Per quanto riguarda i vuoti di memoria che si possono presentare con l’avanzare dell’età, probabilmente sono dovuti al normale processo di invecchiamento che, associato a stile alimentare e di vita e al tuo stato di salute, può influire sulle funzioni cognitive a 80 anni.
È ancora presto, però, per parlare delle influenze di questa fase cambiamento sulla tua memoria a 80 anni, sia per te che per la scienza che non ha ancora trovato risposte certe su eventuali relazioni tra menopausa e funzioni cognitive in tarda età.
- Cognition, Mood and Sleep in Menopausal Transition: The Role of Menopause Hormone Therapy
- The menopause transition and women's health at midlife: a progress report from the Study of Women's Health Across the Nation (SWAN)
- Sex differences in episodic memory in early midlife: impact of reproductive aging
- Impact of Adrenal Hormones, Reproductive Aging, and Major Depression on Memory Circuitry Decline in Early Midlife
- Sex and gender driven modifiers of Alzheimer’s: the role for estrogenic control across age, race, medical, and lifestyle risks
- Psychosomatic and vasomotor symptom changes during transition to menopause
- Age at menopause and lifetime cognition
Fonti e approfondimenti