Sanguinamento dopo rapporto in menopausa: quando preoccuparsi?
In menopausa può capitare di avere perdite post-coito. Cosa fare quando accade? Scopri le cause, i sintomi e cosa fare in questo articolo.
Sei in menopausa e dopo il rapporto sessuale hai ravvisato delle perdite di sangue sospette?
Prima di iniziare a vedere quali potrebbero essere le possibili cause dei sanguinamenti, il consiglio è quello di consultare subito il Medico.
In termini medici questo sintomo viene chiamato sanguinamento postcoitale o più comunemente, spotting. È un fatto comune a molte donne in perimenopausa o in menopausa, e si può verificare per via di varie condizioni cliniche.
Non di rado però, il sanguinamento durante il rapporto sessuale può anche essere causato da condizioni più gravi, che possono richiedere il parere medico: ecco perché suggeriamo una visita non appena si notano fenomeni di spotting.
Niente panico però, qui trovate un vademecum sulle possibili cause dello spotting post coito in menopausa.
Le possibili cause di sanguinamento post coitale nelle donne in menopausa
Le cause di sanguinamento durante e dopo il rapporto sessuale nelle donne in peri- o post menopausa possono variare da lievi a gravi.
Di seguito, vediamo le cause che più spesso possono portare a perdite.
Atrofia vaginale (sindrome genito-urinaria della menopausa)
La causa più comune di sanguinamento postmenopausale, comprese le piccole perdite ematiche dopo il rapporto sessuale, è l’atrofia vaginale.
Questa condizione viene definita anche vaginite atrofica o sindrome genito-urinaria della menopausa e colpisce circa il 50% delle donne in menopausa.
Una donna entra ufficialmente in postmenopausa quando sono trascorsi almeno 12 mesi senza ciclo mestruale.
In questa fase della vita, il corpo produce meno estrogeni rispetto al passato.
In risposta a ciò, le pareti vaginali diventano più sottili, secche e irritate e soprattutto, la vagina si lubrifica meno durante l’attività sessuale o l’eccitazione.
Per questo, l’atrofia vaginale può rendere il rapporto sessuale doloroso, in quanto la pelle e i tessuti di sostegno della vagina diventano meno elastici, e rendono l’area soggetta a lacerazioni, causando sanguinamento.
Attenzione però. Soffrire di atrofia vaginale non significa automaticamente che si verificherà un sanguinamento postcoitale: in questo, possono giocare un ruolo le posizioni assunte, così come la forma e le dimensioni del pene del partner.
Malattie sessualmente trasmissibili
Le malattie sessualmente trasmissibili possono colpire le donne sessualmente attive a qualsiasi età.
Il rischio di incidenza può aumentare se si hanno più partner o rapporti sessuali non protetti.
Le malattie sessualmente trasmissibili sono talvolta asintomatiche e possono anche causare spotting o sanguinamento vaginale, a causa dell’irritazione della mucosa sottostante.
Entrando nello specifico, la sifilide e l’herpes genitale, per esempio, possono causare piaghe all’interno e intorno alla vagina, che possono sanguinare se sfregate durante l’attività sessuale.
Anche la tricomoniasi, una comune infezione sessuale causata da un parassita, può causare sanguinamento cervicale.
Formazioni benigne
I polipi uterini sono escrescenze benigne (non cancerose) che si attaccano all’endometrio (rivestimento uterino) mediante dei piccoli “gambi” o peduncoli.
Le loro dimensioni possono variare notevolmente di dimensioni, raggiungendo in alcuni casi anche quelle di una pallina da golf.
Altre formazioni benigne che possono svilupparsi nel rivestimento uterino sono le cisti e fibromi, ma hanno una minore probabilità di causare sanguinamento dopo il rapporto sessuale nelle donne in menopausa.
Esistono dei casi, però, come nel caso delle cisti cervicali di Naboth, che di solito non provocano sintomi nelle donne di tutte le età.
Tuttavia, in alcune circostanze, queste cisti possono causare sanguinamenti o perdite vaginali anomale se vengono irritate.
I fibromi, invece, sono estrogeno-dipendenti, per questo si riducono dopo la menopausa, riducendo anche il sanguinamento a esso correlato.
Iperplasia endometriale
L’iperplasia endometriale, causata da una produzione eccessiva di estrogeni senza progesterone, si verifica quando il rivestimento dell’utero (endometrio) diventa troppo spesso.
Condizione non cancerosa di per sé, che però in alcuni casi può portare alla formazione di neoplasie.
Può cominciare a verificarsi in perimenopausa, quando l’ovulazione inizia a diradarsi.
Condizioni sottostanti, come il diabete e la sindrome dell’ovaio policistico, possono aumentare il rischio di incidenza.
Tumori ginecologici
In casi minori, sanguinamento e secrezioni vaginali inspiegabili, con o senza dolore, possono essere causati da tumori ginecologici, come il cancro della cervice, della vagina, della vulva, dell’endometrio, delle ovaie e/o dell’utero.
In tali casi, i vasi sanguigni che alimentano le cellule cancerose – soprattutto in caso di masse tumorali di medie o grandi dimensioni – scoppiano, causando le perdite ematiche.
Ecco perché è necessario un tempestivo consulto medico.
Fattori di rischio per il sanguinamento postcoitale
I fattori di rischio che possono aumentare le possibilità di sanguinamento postcoitale possono includere:
- Una terapia estrogenica;
- Sovrappeso o obesità;
- Invecchiamento correlato a una maggiore incidenza di tumori ginecologici (per esempio, l’età media della diagnosi di cancro uterino è di 63 anni);
- Condizioni sottostanti, come diabete e sindrome dell’ovaio policistico.
Vediamo ora quali sono i metodi per trattare e, soprattutto, prevenire le perdite post-coitali in menopausa.
Prevenzione e trattamento
Non appena si ravvisano perdite ematiche post coitali in post menopausa, è consigliabile consultare il proprio Medico di famiglia.
Anche e soprattutto sottoporsi a visite regolari dal proprio Ginecologo – a prescindere dalla comparsa del sintomo – può aiutare a tenere sotto controllo il proprio stato di salute e a intervenire in modo efficace e tempestivo su eventuali patologie.
La menopausa è un periodo di grande evoluzione per il corpo di ogni donna, ed è necessario prestare sempre grande attenzione a possibili problematiche che possono insorgere in questa fase della vita.
Oltre che svolgere visite regolari e seguire uno stile di vita sano, l’assunzione di integratori alimentari specifici per la menopausa può aiutare a limitare i disturbi più comuni che essa comporta, per vivere ogni giorno al meglio.